La Banca

Bibanca porta l’utile netto a 10,9 milioni.

Il Consiglio di Amministrazione di Bibanca ha approvato, mercoledì 27 luglio 2022, i risultati al 30 giugno che vedono l’utile netto attestarsi a 10,9 milioni di Euro migliorando dell’11,5% il dato dello stesso periodo del 2021 (9,8 milioni), con un tax rate al 33,2% in calo rispetto al 37,5% del giugno 2021.

Le erogazioni dei finanziamenti nel primo semestre hanno superato i 685 milioni, in aumento del 30,7% rispetto all’analogo periodo del 2021. Lo stock di crediti alla clientela raggiunge i 2,9 miliardi (+76,9% rispetto al 30 giugno 2021, ovvero +1,3 mld.) per effetto di due operazioni di acquisizione di stock di prestiti personali da BPER Banca e Banco di Sardegna perfezionate nel mese di aprile.

Il margine di interesse e quello di intermediazione migliorano significativamente rispetto al 30 giugno 2021, raggiungendo rispettivamente i 41,5 milioni (+56,1%) e i 60,0 milioni (+39,1%).

Più contenuta la crescita dei costi operativi che si attestano a 31,1 milioni, in crescita del 25,3% sul 30 giugno 2021 anche per effetto dell’incremento delle spese del personale dovute alla campagna di recruiting messa in atto dalla Banca, sono 42 i nuovi Bibankers rispetto al giugno 2021 (+42% rispetto a giugno 2021).

Come effetto degli andamenti evidenziati, il ROE non annualizzato si attesta a 3,5% (3,3% nel giugno 2021) e il Cost income Ratio si posiziona al 51% (48,4% al netto di una componente di extra costo).

Si conferma la focalizzazione sulla gestione del credito: in miglioramento il NPE gross ratio, pari all’1,6% (era il 2,8% al 30 giugno 2021). Molto contenuto il rapporto delle sofferenze lorde sugli impieghi totali che si ferma a 0,5%, in ulteriore calo rispetto al dato dello scorso semestre (0,6%). Il rapporto fra i crediti deteriorati netti (incluse le sofferenze) ed il patrimonio è pari al 7,7% (era il 9,4% al 30 giugno 2021).

La copertura degli NPE si incrementa, passando dal 39,7% di giugno 2021 al 48,9% attuale ed il costo del credito aumenta dallo 0,2% allo 0,4% per i maggiori accantonamenti stanziati a presidio del rischio di credito.

Il patrimonio netto supera infine i 308 milioni di Euro (+3% su giugno 2021).

"Siamo soddisfatti di questa semestrale, lo dico con doverosa prudenza, perché sono risultati che arrivano in un momento storico straordinario, con previsioni che parlano di una crescita del prodotto interno lordo contenuta nel biennio 22-23, e una leggera ripresa che arriverà, sembrerebbe, solo nel 2024. – aggiunge Diego Rossi, Direttore Generale - L’utile netto è particolarmente significativo se consideriamo la componente one-off di 1,5 milioni legata ad ammortamenti hardware-software e oltre 10 milioni di maggiori rettifiche di valore su credito dovute all’aggiornamento dei modelli di rischio. La riduzione dell’incidenza dei crediti deteriorati rispetto al valore degli impieghi conferma una buona gestione della qualità del credito. Infine, il cost income al 51% (48,4% al netto delle poste straordinarie) conferma il trend di costante miglioramento e il lavoro fatto per semplificare i processi".